Regione vulcanica della Campania, dove i Greci localizzarono la sede della
mitica battaglia fra i giganti, che avevano tentato di scalare l'Olimpo, e gli
dei, conclusasi con la sconfitta dei giganti. La regione è costituita dai
rilievi vulcanici che si stendono a Ovest di Napoli, fra il fiume Sebeto ed il
monte Cuma; l'appendice meridionale termina nel Capo Miseno. La cima più
alta è il monte Camaldoli (458 m), nella sezione occidentale; in quella
orientale vi sono due specchi lacustri: il Lago d'Averno ed il Lago del Fusaro.
L'attività vulcanica ha dato luogo, in epoca storica, alla formazione del
monte Nuovo, a ponente di Pozzuoli, ed è tuttora presente con solfatare,
mofete e sorgenti termali. Accentuati i fenomeni bradisismici. La regione,
favorita dalla natura del suolo e dal clima, è una delle più
fertili d'Italia: alcune zone sono di recente bonifica. I centri principali
sorgono ai margini meridionale (Bacoli, Baia e Pozzuoli), orientale (Napoli) e
settentrionale (Marano). L'economia della regione è prevalentemente
agricola (legumi, patate, frutteti); industrie meccaniche, chimiche e
metallurgiche a Bagnoli ed a Pozzuoli.